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al testo di Cristina Filippi
Incidente domestico
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La mia mano ferita Il sangue intorno a me Piccola lama d’acciaio cosi fredda e lucente Ma con l’aria spenta Sei fuggita alla mia presa Eppure non ti odio Non mi fai paura Davanti a questo orrore Mi pongo una domanda Chissà se sei mai stanca di stare in mezzo al sangue e dilaniare carne? Ma la mia mente folle a ben altro pensa con un pizzico d’invidia! Tu cosi piccola sei più grande di me! Senza parole con un gesto rapido e fermo Riesci a penetrare un cuore!
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Luigi
- 22/02/2009 15:43:00
[ leggi altri commenti di Luigi » ]
Meravigliosa poesia hai trasformato una cosa cosi banale come unincidente in pura poesia!kiss
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giuliano
- 16/01/2009 11:27:00
[ leggi altri commenti di giuliano » ]
Io con i coltelli ci lavoro, e, ovviamente, li ritengo i miei compagni fidati, sebbene talvolta mi facciano stillare qualche gocciolina/ona rossa; delle volte, li affilo, li lucido e li guardo in controluce e... Una bella poesia!!
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